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Un anniversario da celebrare
Il segna una data importante nella storia della musica italiana: l’uscita di ‘La mia razza’, uno dei lavori più iconici di Mia Martini. Questo album non solo rappresenta un ritorno trionfale per l’artista calabrese, ma è anche un tributo alla sua resilienza e alla sua capacità di reinventarsi. Dopo il successo di ‘Almeno tu nell’universo’ al Festival di Sanremo, Mia Martini ha riconquistato il suo pubblico e, con esso, la sua identità artistica.
Un’opera ricca di collaborazioni
‘La mia razza’ è un album che vanta undici tracce, molte delle quali scritte da autori di grande prestigio. Tra questi, Enzo Gragnaniello, che ha contribuito con tre brani: ‘Cercando il sole’, ‘Va a marechiaro’ e ‘Stringi di più’. La versatilità di Mia Martini emerge chiaramente in questo lavoro, che spazia da ritmi etnici a sonorità latine, come dimostra la cover di ‘Chica bum bum’, un classico della cantante brasiliana Carmen Miranda.
Riflessioni sulla canzone d’autore
Non mancano nel disco incursioni nel mondo della canzone d’autore, con brani come ‘Domani più su’, scritto da Dodi Battaglia e Enrico Ruggeri, e ‘Io e la musica’ di Amedeo Minghi. La title-track ‘La mia razza’, scritta da Giangilberto Monti e Mauro Pagani, con il contributo non accreditato di Fabrizio De André, rappresenta un momento culminante dell’album, evidenziando la profondità e la poesia della musica di Mia Martini.
Un amore che perdura nel tempo
Con ‘La mia razza’, Mia Martini non solo ritrova il suo pubblico, ma crea un legame che trascende il tempo e le mode. La sua musica continua a risuonare, evocando emozioni e ricordi, proprio come la gelida nevicata del ’56, simbolo di un’epoca in cui le favole avevano ancora un posto nel cuore delle persone. La sua eredità musicale è un tesoro prezioso che continua a ispirare generazioni di artisti e ascoltatori.