Emanuele Cisi e il suo viaggio musicale in “Giochi di nuvole”

Scopriamo l'album "Giochi di nuvole" e l'arte di Emanuele Cisi nel jazz europeo.

Il talento di Emanuele Cisi nel panorama jazzistico

Emanuele Cisi, sassofonista piemontese, si è affermato come una delle figure più significative del jazz europeo. La sua musica è una fusione di tradizione e innovazione, dove il suono ampio e generoso si ispira a grandi maestri come Sonny Rollins e Wayne Shorter. Cisi riesce a combinare la ricchezza armonica di questi artisti con un tocco melodico tipicamente italiano, creando brani che colpiscono per la loro semplicità e lirismo. Ogni nota è scelta con cura, contribuendo a un’esperienza musicale che è tanto tecnica quanto emotiva.

Un viaggio attraverso “Giochi di nuvole”

Il disco “Giochi di nuvole”, pubblicato nel 1998, rappresenta uno dei punti più alti della carriera di Cisi. In questo album, il sassofonista presenta una serie di composizioni originali che mettono in risalto non solo il suo talento, ma anche quello dei musicisti che lo accompagnano. Il batterista Francesco Sotgiu e il contrabbassista Marco Micheli, insieme al pianista Paolo Birro, formano un quartetto che si distingue per la sua coesione e bravura. L’interplay tra i musicisti è un elemento chiave, creando un’atmosfera di continua scoperta e interazione.

La magia della musica di Cisi

Ascoltare “Giochi di nuvole” è un’esperienza che coinvolge e affascina. Ogni brano, da “Dap” a “Song for Iolanda”, è caratterizzato da assoli calibrati e da una dinamica che irradia energia. Le note di copertina, scritte dal leggendario sassofonista Charles Lloyd, evidenziano la capacità di Cisi di variare textures e colori, creando una musica che dialoga con la natura e il passato. La sua interpretazione di brani classici, come “Last Night When We Were Young” di Harold Arlen, dimostra come la tradizione del jazz americano sia parte integrante della sua identità musicale.

Scritto da Redazione

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