Il potere della musica: il progetto di beneficenza per l’Etiopia del 1985

Un viaggio nella storia di un'iniziativa musicale che ha unito artisti per una causa importante.

Il contesto storico e sociale

Nel 1985, il mondo era scosso da una grave crisi umanitaria in Etiopia, dove milioni di persone soffrivano a causa della carestia. In questo contesto, un gruppo di musicisti britannici di origine afro-caraibica, tra cui nomi illustri come Aswad, Dennis Brown e Janet Kay, si unì per dare vita a un progetto di beneficenza intitolato “Let’s Make Africa Green Again”. Questo singolo non solo mirava a raccogliere fondi per le vittime della carestia, ma rappresentava anche un’importante affermazione della cultura nera britannica, spesso trascurata dai media.

La genesi del progetto

Leon Leiffer, un attivista e musicista, fu il motore di questa iniziativa. Fondatore dei The Blackstones nel 1974, Leiffer era già un nome noto nella scena musicale. Inizialmente, pensò di organizzare un concerto per raccogliere fondi, ma le difficoltà logistiche lo portarono a optare per la registrazione di un disco. Con il supporto di Eddy Grant, che mise a disposizione il suo studio, il progetto prese forma. L’atmosfera di collaborazione e inclusione fu fondamentale: oltre 200 artisti parteciparono, creando un senso di comunità e solidarietà.

Il concerto di Shoreditch Park

Nonostante il singolo non ottenne la visibilità meritata nei media nazionali, il gruppo non si arrese. Nel 1986, riuscirono a organizzare un concerto di beneficenza a Shoreditch Park, che attirò oltre 10.000 persone e raccolse 8.000 sterline. Questo evento non fu solo un successo musicale, ma anche un’importante affermazione della cultura nera britannica, contrastando le immagini negative che circolavano sui giovani neri dopo i disordini di Brixton e Toxteth. La musica si rivelò quindi un potente strumento di cambiamento sociale e di unità.

Il riconoscimento tardivo

Negli anni successivi, il lavoro di Leiffer e del Brafa (British Reggae Artists Famine Appeal) ricevette finalmente il riconoscimento che meritava. Nel 2021, un piazzale fu intitolato a loro, celebrando il loro impegno e la loro dedizione. Oggi, Leiffer continua a dedicarsi alla musica con i Blackstones, riflettendo con orgoglio su ciò che lui e i suoi collaboratori hanno realizzato. La loro storia, sebbene meno conosciuta rispetto a quella di Band Aid, rappresenta un’importante parte della risposta musicale britannica alla crisi etiope degli anni ’80, dimostrando che la musica può davvero fare la differenza.

Scritto da Redazione

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