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Il contesto storico degli Oasis
Nel gennaio del 2000, il direttore artistico della Creation Records, Simon Corkin, descriveva un’atmosfera di incertezza e cambiamento all’interno dell’etichetta che aveva lanciato gli Oasis. La band, capitanata dai fratelli Gallagher, si trovava a un bivio cruciale della propria carriera. Dopo aver raggiunto il successo mondiale con album come “Definitely Maybe” e “(What’s the story) Morning Glory?”, gli Oasis erano pronti a intraprendere una nuova avventura musicale. La creazione della Big Brother Recordings Ltd rappresentava un passo audace verso l’indipendenza artistica, permettendo ai Gallagher di gestire autonomamente la pubblicazione del loro quarto album, “Standing on the shoulder of giants”.
Un album innovativo e sperimentale
“Standing on the shoulder of giants” segna un’importante evoluzione nel sound degli Oasis. Noel Gallagher, in particolare, ha adottato un approccio più sperimentale, introducendo nuovi strumenti e tecniche di registrazione. L’album è caratterizzato da sonorità influenzate dal rock psichedelico moderno, con l’uso di loop di batteria, campionamenti e strumenti come il sitar elettrico e il Mellotron. Questa innovazione ha permesso alla band di esplorare nuove direzioni musicali, portando a brani iconici come “Go Let It Out” e “Fuckin’ in the Bushes”.
Il successo commerciale e l’eredità duratura
Il lancio di “Standing on the shoulder of giants” ha avuto un impatto immediato, con il singolo “Go Let It Out” che ha raggiunto il primo posto nelle classifiche britanniche. L’album ha continuato a dominare le classifiche, rimanendo per ventinove settimane tra i dischi più venduti nel Regno Unito. Negli Stati Uniti, ha debuttato al ventiquattresimo posto della Billboard 200, vendendo 55.000 copie nella prima settimana. A distanza di venticinque anni, l’album è stato ripubblicato in vinile in edizione limitata, dimostrando che la musica degli Oasis continua a risuonare con le nuove generazioni.