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Un album che affonda le radici nell’oceano
Il nuovo album di Damon Arabsolgar, intitolato “La caduta della balena”, rappresenta un’opera unica nel panorama musicale contemporaneo. Questo progetto, che si colloca tra il pop e la musica sperimentale, è stato concepito nel 2016, durante un periodo di introspezione e solitudine. L’idea di fondere il processo di scrittura con quello di produzione e registrazione ha portato a un risultato che si evolve e si matura nel tempo, fino a raggiungere la sua forma definitiva nel 2024.
Un’esperienza sonora intima e profonda
Le tracce dell’album sono descritte come oceaniche e siderali, ma al contempo estremamente intime. Damon invita gli ascoltatori a vivere l’esperienza di ascoltare la sua musica al buio, sdraiati e con gli occhi chiusi, per lasciarsi trasportare in un viaggio verso luoghi sconosciuti. Ogni canzone emerge come un gesto involontario, un flusso di immagini che spesso sfuggono a una comprensione immediata, creando un’atmosfera di mistero e scoperta.
Il processo creativo e le emozioni
Damon condivide che, dopo aver completato una nuova canzone, si sente stremato ma felice, avvolto da un senso di gratitudine verso l’universo. Ogni nuova creazione è come una figlia che nasce, portando con sé messaggi che a volte possono spaventare. Le canzoni, infatti, hanno la capacità di predire il futuro e di dare voce a parti di sé che possono risultare difficili da accettare. Questo processo di auto-riflessione e scoperta è ciò che rende la sua musica così potente e significativa.
Un progetto che si evolve dal vivo
Anticipato da tre singoli e da un libro di poesie intitolato Geologia delle iridi, l’album sarà presentato dal vivo in un formato trio, con la partecipazione di Giacomo Carlone e Arturo Zanaica (Elazar). Questo aspetto dal vivo promette di arricchire ulteriormente l’esperienza musicale, permettendo agli ascoltatori di immergersi completamente nel mondo sonoro creato da Damon.