Un passato difficile
Matteo Gorelli, noto per la sua intensa carriera musicale, ha vissuto una vita segnata da eventi drammatici. La sua storia inizia con un tragico incidente che ha cambiato per sempre il corso della sua esistenza. A soli diciotto anni, dopo un rave party, è stato coinvolto in un’aggressione ai danni di due carabinieri, uno dei quali ha perso la vita. Questo evento ha portato Matteo a una condanna severa, inizialmente all’ergastolo, poi ridotta a venti anni di carcere. Durante la sua detenzione, ha intrapreso un percorso di riabilitazione che lo ha portato a scoprire la sua passione per la musica e la poesia.
La rinascita attraverso la musica
In carcere, Matteo ha trovato nella musica un modo per esprimere il suo dolore e la sua sofferenza. Ha iniziato a scrivere poesie e a comporre canzoni, utilizzando la musica come un mezzo di catarsi. La sua esperienza lo ha portato a fondare Attitude Records, un’etichetta musicale che dà voce a giovani artisti provenienti da contesti difficili. La sua musica, caratterizzata da testi profondi e riflessivi, affronta temi di giustizia sociale e redenzione, rendendolo un portavoce per molti ragazzi che si sentono emarginati.
Un messaggio di speranza
Matteo non si limita a raccontare la sua storia, ma cerca di ispirare gli altri a trovare la propria voce attraverso l’arte. La sua musica è un invito a riflettere sulle ingiustizie e sulle difficoltà che molti giovani affrontano. Con il suo ultimo album, “Istinto della luce”, ha dimostrato che è possibile trasformare il dolore in bellezza. La sua esibizione al Biko di Milano, dove ha presentato il suo lavoro insieme ad altri artisti, è stata un momento di celebrazione e di condivisione, un segno che la musica può davvero unire le persone e offrire una via di fuga dalla sofferenza.