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Un libro sonoro che celebra la musica
Il nuovo libro di Filippo Poletti, intitolato “L’arte dell’ascolto: musica al lavoro”, si propone di esplorare il legame tra la musica e le esperienze di vita di alcuni dei più illustri personaggi italiani. Con un totale di 120 interviste, l’autore ha creato un’opera unica che non solo racconta storie, ma offre anche un accompagnamento musicale attraverso una playlist su Spotify di ben 34 ore. Questo libro, quindi, non è solo da leggere, ma da ascoltare.
Interviste a personaggi di spicco
Tra i protagonisti delle interviste troviamo nomi noti come Francesco Alberoni, Piero Angela, Giorgio Armani e Rita Levi-Montalcini. Ognuno di loro condivide la propria visione su come la musica abbia influenzato la loro vita e il loro lavoro. Poletti ha suddiviso le interviste in sette sezioni, ognuna rappresentante una nota musicale, per rendere l’esperienza di lettura ancora più coinvolgente. Questo approccio innovativo permette di scoprire non solo le storie personali, ma anche il contesto culturale e sociale in cui questi personaggi hanno operato.
Un viaggio attraverso la musica e la cultura
Il libro si propone di rispondere a domande fondamentali: “Come si ascolta la musica da Nobel?” e “Qual è la playlist dei grandi italiani degli ultimi 100 anni?”. Poletti invita i lettori a riflettere su come la musica possa essere un linguaggio universale, capace di unire diverse discipline e professioni. Dall’alpinismo all’architettura, dalla scrittura alla scienza, ogni intervista offre uno spaccato unico su come la musica possa arricchire la vita e il lavoro di ciascuno.
Un tributo alla cultura bergamasca
Particolarmente interessante è la presenza di diversi bergamaschi tra gli intervistati, come Walter Bonatti e Luigi Veronelli. Poletti dedica un’attenzione speciale a queste figure, sottolineando l’importanza della cultura locale nel panorama musicale e culturale italiano. La citazione di Gaetano Donizetti da parte del regista Maurizio Nichetti è un ulteriore richiamo alle radici musicali della regione, rendendo il libro un omaggio non solo alla musica, ma anche alla storia e alla cultura bergamasca.