Nicolò Filippucci e il suo nuovo brano: un’analisi di “Yin e Yang”

Un'analisi approfondita del brano di Nicolò Filippucci, tra ripetitività e potenziale inespresso.

Un brano che si ripete

Il nuovo inedito di Nicolò Filippucci, intitolato “Yin e Yang”, ha catturato l’attenzione del pubblico grazie alla sua semplicità e alla sua struttura ripetitiva. La canzone, presentata durante il programma Amici 24, si distingue per un loop musicale che sembra non avere fine. Questa scelta stilistica, sebbene possa risultare affascinante per alcuni, rischia di rendere l’ascolto monotono e poco coinvolgente. La sensazione di trovarsi in un ciclo infinito può disorientare l’ascoltatore, rendendo difficile comprendere il progresso del brano.

Una lirica da rivedere

Analizzando il testo, emerge una certa ridondanza. La canzone è composta da tre versi e un ritornello che si ripetono per due volte, superando di poco i tre minuti di durata. Questa struttura, sebbene possa sembrare efficace in un primo momento, non riesce a mantenere l’attenzione dell’ascoltatore. La lirica avrebbe beneficiato di una maggiore elaborazione, con l’aggiunta di nuove idee e concetti che potessero arricchire il messaggio complessivo. La ripetitività, infatti, tende a svuotare il contenuto, rendendolo meno incisivo.

Il potenziale vocale di Nicolò

Nonostante le critiche sulla struttura e sulla lirica, è importante sottolineare le doti vocali di Nicolò Filippucci. La sua voce, potente e melodiosa, riesce a trasmettere emozioni, ma in “Yin e Yang” sembra non trovare il giusto spazio per esprimersi al meglio. Il ritmo del brano, privo di guizzi particolari, non mette in risalto le sue capacità canore, creando un senso di occasione perduta. Rispetto al precedente inedito “Non mi dimenticherò”, questo nuovo brano appare come un passo indietro, privo di quella intimità e profondità che caratterizzavano il suo lavoro precedente.

Scritto da Redazione

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