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Un album che racconta una storia personale
Il nuovo album di Rocco Hunt, intitolato “Ragazzo di giù”, rappresenta un viaggio musicale che si snoda attraverso 14 tracce, più una bonus track con Clementino. Questo lavoro è molto più di una semplice raccolta di canzoni; è un racconto della sua identità e delle sue radici. L’artista salernitano, dopo anni di sperimentazioni e viaggi musicali, torna a casa, riscoprendo il suo legame con la cultura napoletana e il rap puro che lo ha contraddistinto nei suoi esordi.
Collaborazioni e sperimentazioni sonore
In “Ragazzo di giù”, Rocco Hunt non si limita a esplorare il rap, ma si avventura anche in generi diversi, come il country pop e le ballad intime. Le collaborazioni con artisti come Gigi D’Alessio e Irama arricchiscono ulteriormente il suo sound, mescolando ritmi trap a melodie tradizionali napoletane. Ogni incontro in studio diventa un’opportunità di apprendimento, un modo per assorbire nuove influenze e stili. Rocco afferma che ogni artista con cui collabora lascia un segno, contribuendo alla sua crescita musicale.
Il dialetto come strumento identitario
Un elemento distintivo dell’album è l’uso del dialetto napoletano, che si alterna all’italiano. Questa scelta non è solo stilistica, ma rappresenta un atto di identità. Rocco Hunt ha sempre voluto portare la sua lingua sul palco, convinto che il dialetto amplifichi il messaggio e permetta una connessione più profonda con il pubblico. La sua musica diventa così un ponte tra generazioni, un modo per mantenere viva l’eredità culturale napoletana.
Il tour e le aspettative future
Il “Ragazzo di giù Tour 2025” promette di essere un’esperienza unica, con date in tutta Italia e due eventi speciali alla Reggia di Caserta e all’Unipol Forum di Milano. Rocco considera i concerti come la vera espressione della sua arte, un momento di divertimento e condivisione con i fan. Guardando al futuro, l’artista desidera continuare a divertirsi con la musica, mantenendo viva la passione che lo ha sempre guidato.