Shablo al Festival di Sanremo: un viaggio tra musica e radici

L'artista italo-argentino porta sul palco tre generazioni dell'urban italiano.

Un progetto a lungo termine

Shablo, artista e produttore italo-argentino, si prepara a calcare il palco del Festival di Sanremo con il suo brano “La mia parola”. Questo evento rappresenta non solo un’opportunità per presentare la sua musica, ma anche un momento di riflessione sul percorso artistico e culturale della musica urbana. Con un nuovo album in arrivo nel 2025, Shablo intende riportare l’attenzione sulle origini del genere urban, ispirandosi a sonorità e campionamenti che hanno segnato la storia della musica rap.

Riscoprire le radici musicali

Secondo Shablo, è fondamentale non perdere di vista le radici musicali. “Da adolescente, studiavo la musica degli anni Sessanta e Settanta, mentre oggi sembra che molti si accontentino di seguire le tendenze del momento”, ha dichiarato. La sua intenzione è quella di risvegliare l’interesse del pubblico verso suoni come soul, gospel e blues, generi che hanno influenzato profondamente la musica contemporanea. Shablo porterà sul palco sanremese tre generazioni di artisti dell’urban italiano, da Gué a Tormento, fino a Joshua, rappresentante della nuova scena musicale.

Unire le generazioni attraverso la musica

Il Festival di Sanremo non è solo un palcoscenico, ma un luogo di incontro tra diverse generazioni musicali. Shablo ha scelto di collaborare con Neffa per la serata dei duetti, creando un mix di brani che unisce il passato e il presente. “Portare sul palco tre generazioni diverse di urban è un modo per chiudere un cerchio e aprirne uno nuovo”, ha commentato. La musica, secondo Shablo, non è un fenomeno effimero, ma un linguaggio che può ispirare e unire artisti di epoche diverse.

Un nuovo inizio con Oyster Music

Oltre al Festival, Shablo ha in programma di lanciare una nuova etichetta discografica, la Oyster Music, insieme a Gué. Questo progetto rappresenta una nuova casa per artisti e creativi, un luogo dove l’autenticità e la libertà di espressione saranno al centro. “Vogliamo mettere in primo piano la cultura hip-hop e la musica, elementi che negli ultimi anni sono stati trascurati”, ha affermato Gué. Con questa iniziativa, Shablo e Gué intendono dare vita a una fabbrica di idee e arte, promuovendo una visione della musica che abbraccia il passato e guarda al futuro.

Scritto da Redazione

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