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Un’inchiesta che scuote la Sma Campania
Recenti indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno messo in luce una gestione poco oculata delle risorse pubbliche da parte di alcuni dirigenti della Sma Campania. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Corte dei Conti della Campania, ha portato alla luce spese ingiustificate e comportamenti discutibili da parte di vertici apicali della società, con un danno erariale stimato in oltre cinque milioni e settecentomila euro.
Le spese pazze e le carte prepagate
Tra le irregolarità emerse, spiccano le spese effettuate tramite carte di credito prepagate, utilizzate non solo per le necessità aziendali, ma anche per acquisti personali, come prodotti su Amazon e abbonamenti a servizi di streaming. Queste spese, che avrebbero dovuto essere destinate a interventi urgenti, sono solo la punta dell’iceberg di una gestione finanziaria che ha sollevato più di un interrogativo. Gli indagati, tra cui ex presidenti e dirigenti, sono accusati di aver agito in spregio delle normative vigenti, causando un ingente danno erariale.
Progressioni di carriera discutibili
Oltre alle spese ingiustificate, l’inchiesta ha rivelato anche anomalie nelle progressioni di carriera all’interno della Sma Campania. Secondo i magistrati, molti dipendenti avrebbero ottenuto avanzamenti senza alcuna procedura selettiva, violando le normative sul reclutamento del personale pubblico. Questo ha portato a concessioni di aumenti di stipendio, definiti “superminimi”, senza adeguate motivazioni e in assenza di disposizioni interne. Le indagini hanno rivelato che oltre 3,6 milioni di euro sono stati spesi in questo modo, a beneficio di una settantina di dipendenti.
Le conseguenze legali e le reazioni politiche
Le indagini hanno portato a inviti a dedurre per nove persone, tra cui ex amministratori e dirigenti, accusati di peculato e abuso d’ufficio. Le intercettazioni hanno rivelato la consapevolezza degli indagati riguardo agli sprechi, con alcuni che hanno definito i costi di noleggio delle vetture come un vero e proprio “dissanguamento” della Sma. La situazione ha sollevato anche reazioni politiche, con il senatore Antonio Iannone che ha criticato la gestione del presidente De Luca, sottolineando come ci sia una contraddizione tra le sue critiche al governo e la gestione delle risorse pubbliche nella sua regione.