Supertramp e il fenomeno di “Breakfast in America”

Scopri come "Breakfast in America" ha segnato un'epoca nella musica rock

Il successo planetario dei Supertramp

Nel 1979, i Supertramp raggiunsero un apice di popolarità con l’uscita di “Breakfast in America”, un album che non solo consolidò la loro fama, ma segnò anche un’epoca nella musica rock. Questo lavoro è caratterizzato da melodie accattivanti e testi incisivi, che affrontano temi di grande attualità. I singoli come “The Logical Song” e “Goodbye Stranger” sono diventati dei veri e propri classici, impossibili da dimenticare anche dopo un solo ascolto. La capacità del gruppo di unire un sound immediato a una composizione raffinata ha catturato l’attenzione di molti, incluso il compositore György Ligeti, che lo considerava uno dei suoi dischi preferiti.

Le tensioni interne e la creatività musicale

Nonostante il successo, il clima all’interno della band era teso. I due leader, Rick Davies e Roger Hodgson, pur collaborando, avevano sviluppato stili distintivi e divergenze artistiche. Tuttavia, “Breakfast in America” riesce a nascondere queste tensioni, presentando un gruppo in perfetta sintonia. Brani come “Gone Hollywood” e “Take the Long Way Home” mostrano una freschezza e una vitalità che hanno contribuito a rendere l’album un capolavoro. La canzone “Casual Conversations” sembra preannunciare la separazione tra i due, rivelando un sottotesto di addio che, col senno di poi, acquista un significato profondo.

Tematiche e messaggi dell’album

“Breakfast in America” non è solo un insieme di canzoni orecchiabili; è un’opera che affronta questioni sociali e esistenziali. Molti brani criticano la superficialità dello star system e la società dominata dalla televisione, come evidenziato in “Child Of Vision”. Al contempo, l’album esplora la ricerca di una maggiore profondità spirituale, come in “Lord Is It Mine” e “The Logical Song”. La dicotomia stilistica tra i due leader è evidente: mentre i pezzi di Hodgson sono più melodici e influenzati dai Beatles, quelli di Davies si avvicinano al rhythm and blues, creando un contrasto affascinante che arricchisce l’intera opera.

Scritto da Redazione

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